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Poseidon / Giardini Poseidon Terme - Ischia

La nostra storia

Avvenimenti che da più di due millenni si mescolano al mito, per raccontare l'unicità di questi luoghi e delle acque miracolose che sgorgano dal cuore dell'Isola Verde.

Da più di 2.500 anni

Le straordinarie proprietà benefiche e curative delle acque termali dell'isola di Ischia sono note da oltre 2500 anni, attraendo milioni di persone che hanno trovato guarigione e beneficio nell'isola più ricca di acque termali d'Europa.
L'area di maggiore interesse per le sue fonti bollenti e altamente curative è la Baia di Citara, nel comune di Forio: qui è nato, nel 1959, il parco termale più antico e grande dell'isola, Giardini Poseidon Terme, consacrato al dio del mare ed affacciato sulla splendida spiaggia di Citara, immerso in uno scenario naturale di incomparabile bellezza.
Scoprite le proprietà delle nostre acque

Storia idro-termale dell'isola

Un evento straordinario e improvviso fece la fortuna delle acque termali di Ischia: il 29 settembre del 1538, tra Baia e Pozzuoli in una sola notte un tremendo sisma fece nascere una collina, il Monte Nuovo. Questo evento sconvolse l'intero bacino termale flegreo, riducendo o inaridendo la portata delle fonti calde. Il forte flusso di pazienti che andavano a curarsi nelle terme flegree scoprì, così, la vicina Ischia, che divenne in breve tempo una meta gradita, grazie al calore ed alle straordinarie proprietà benefiche delle sue acque.

La conca di Citara

Prima delle trasformazioni che hanno portato all'aspetto attuale, la Baia di Citara era nota soprattutto per la produzione di "primizie" ortofrutticole. Delle acque termali di Citara i foriani si servivano per irrigare i campi che sfornavano straordinarie primizie: condizioni climatiche particolarmente favorevoli e la qualità salmastra dell'acqua di irrigazione, conferivano agli ortaggi sapidità e profumi unici.
I benefici di queste acque e la natura incontaminata hanno affascinato i fondatori dei Giardini Poseidon, convinti di poter sfruttare questo territorio a fini terapeutici.

Dalla fondazione ai giorni nostri

Anni '60: Gernot Walde

I Giardini Poseidon furono fondati negli anni '60 del Novecento da Gernot Walde, medico (umanista) tedesco: con grande lungimiranza creò un concetto di parco termale "moderno", traendo ispirazione dalla natura dei luoghi. Con grande anticipo sulle recenti teorie del wellness, svincolò le cure termali da una concezione unicamente terapeutica per metterne in risalto fin da allora le capacità di donare benessere.

Anni '70: Ludwig Kuttner

Negli anni '70, l'industriale bavarese Ludwig Kuttner rilevò i Giardini e impegnò tempo e risorse personali nella prosecuzione del progetto iniziale. Con l'aiuto dell'architetto Zollinger, il parco viene ridisegnato e riorganizzato: inizia il mito dei Giardini Poseidon apprezzati e frequentati da visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Anni '80: Anton Staudinger

Nel 1982 Anton Staudinger, anch'egli bavarese, acquista i Giardini Poseidon e inizia una grande campagna di investimenti tesi a migliorare e modernizzare il parco già celebrato in tutto il mondo. Nel 1998 Anton scompare e le redini del controllo vengono prese dalla moglie Lucia Pilz e dai suoi cinque figli.

Anni 2000: Lucia Beringer

Dal 2007 al comando del "gioiello di famiglia" vi è la terzogenita di Staudinger, Lucia Maria Veronika Beringer, affermato architetto che da allora, senza soste a tutt'oggi, continua nell'evoluzione e nel rinnovamento del parco.
Sotto la nuova guida, la salvaguardia dei Giardini Poseidon vive in parallelo a quella della natura in generale, grazie ad una filosofia ambientale ed ecologica molto scrupolosa che tocca ogni aspetto dell'attività.

Le acque di Ischia nel mito

Il mito del gigante Tifeo

Il mito del gigante Tifeo spiega, poeticamente, la tormentata origine vulcanica di Ischia: sconfitto dalla sfida con Giove per il dominio sull'Olimpo, Tifeo precipitò sulla Terra rimanendo imprigionato nelle viscere dell'isola.
Vinto, il gigante invocò allora l'aiuto di Venere Citerea perché implorasse Giove di perdonarlo. Dai sui occhi sgorgarono allora calde lacrime di pentimento e Giove, mosso a pietà, perdonò Tifeo tramutando le sue lacrime nel più salutare regalo che madre natura abbia mai concesso agli uomini: le acque termali.

Il mito della fonte Citara

Venere Citerea (dea della bellezza, Afrodite per i Greci), addolorata per la morte improvvisa di Adone, del quale era innamorata, pregò Giove di farlo vivere nuovamente; ma se n'era invaghita anche Persefone, dea dei morti. Giove sentenziò allora che per una parte dell'anno Adone rimanesse nel regno delle ombre e per l'altra tornasse tra i vivi. La dea si diresse con la sua nave verso l'isola d'Ischia piangendo la morte dell'amato. Dalle sue lacrime calde nacque una nuova fonte che da Citerea viene chiamata Citara.